Guerre, breaking news e stress mentale: il “doomscrolling” è il nemico invisibile della nostra salute psicologica
Quando i conflitti internazionali occupano le prime pagine dei media, restare aggiornati sembra quasi un dovere morale. Ma perché, anche se ci fanno stare male, non riusciamo a smettere di leggere notizie tragiche? Il fenomeno ha un nome preciso: doomscrolling, ed è diventato parte integrante della quotidianità di milioni di persone nel mondo. Comprendere cosa lo alimenta e come tenerlo sotto controllo è fondamentale per proteggere il nostro benessere.
Perché le notizie tragiche prendono il sopravvento sulla nostra attenzione
In tempi di guerra e crisi, molte persone si ritrovano a scorrere compulsivamente i feed di notizie, alla perenne ricerca dell’ultimo aggiornamento. Anche quando questa abitudine genera ansia, fatica e pessimismo, sembra impossibile smettere. Tutto questo non avviene per caso, ma risponde a precisi meccanismi psicologici.
Il bisogno (illusorio) di controllo
Quando il mondo sembra fuori controllo, informarsi ci fa sentire meno vulnerabili. Anche se i contenuti sono negativi, leggerli ci dà l’impressione di essere preparati, come se sapere servisse a proteggerci. Ma questa strategia, in realtà, spesso si ritorce contro, aumentando ancora di più i livelli di stress.
Il cervello cerca pericolo, non pace
Gli studi sulla psicologia umana confermano l’esistenza di un bias della negatività: siamo più attratti dalle cattive notizie che da quelle positive. Evolutivamente, prestare attenzione ai segnali di pericolo ci ha aiutato a sopravvivere. Ma se applicato all’ambiente digitale, questo istinto diventa una trappola senza fine.
Inoltre, in una società dominata dai social media, si sviluppa una forte FOMO (paura di perdersi qualcosa): temiamo di rimanere indietro, di non sapere. Così, continuiamo a cliccare, a guardare, a leggere. Anche a costo della nostra serenità.
L’impatto sulla salute mentale è reale, e va preso sul serio
Le breaking news continue, specialmente se riguardano eventi traumatici come guerre, catastrofi o attentati, hanno effetti dimostrabili sul nostro equilibrio psicofisico. Non è solo una sensazione di malessere passeggera: l’esposizione prolungata a contenuti negativi può alterare i livelli ormonali e l’umore.
- Aumento del cortisolo, l’ormone dello stress
- Difficoltà a dormire o sonno interrotto
- Ansia e nervosismo diffuso
- Sadness persistente e sintomi depressivi
- Sensazione costante di impotenza
- Stanchezza mentale e difficoltà di concentrazione
Alla lunga, questo sovraccarico di informazioni può deformare la percezione della realtà, portandoci a credere che non ci sia spazio per la speranza. Ma non è così. La chiave sta nel come scegliamo di informarci.
Cambiare rotta: strategie per usare le notizie a tuo favore
Nessuno dice di smettere del tutto di informarsi. La sfida moderna è riuscire a trovare un equilibrio, evitando che il flusso continuo di notizie ci travolga. Bastano piccoli cambiamenti quotidiani per fare una grande differenza.
Impara a dosare l’esposizione
- Stabilisci orari precisi per leggere notizie, evitando mattina appena svegli e sera prima di dormire
- Scegli 2 o 3 fonti affidabili e limita il “salto” tra siti e social
Integra una dieta mediatica più sana
- Riduci il tempo giornaliero dedicato all’informazione a un massimo di 30 minuti
- Inserisci durante la giornata momenti di leggerezza: podcast ispirazionali, musica, letture positive
Queste pratiche non rimuovono la realtà, ma la rendono più sostenibile per la mente.
Quando l’informazione diventa dipendenza
A volte, l’abitudine al doomscrolling si trasforma in una vera e propria dipendenza. Alcuni segnali d’allarme includono:
- Controllo compulsivo delle notifiche
- Ansia quando non si ha accesso alle notizie
- Difficoltà a staccare mentalmente e rilassarsi
- Discussioni frequenti su temi negativi, anche nei momenti di svago
Se ti riconosci in questi comportamenti, fermarti e riflettere è il primo passo fondamentale per ricostruire una relazione più sana con l’informazione. Non sei solo, e puoi cambiare direzione.
Ridare equilibrio alla propria mente, senza chiudersi al mondo
Rimanere aggiornati è importante, ma non a costo della propria stabilità emotiva. Informarsi con consapevolezza significa anche prendersi cura del proprio benessere. Parlare delle proprie paure con qualcuno, praticare mindfulness durante la lettura, dare spazio al corpo con movimento e relax: sono tutte strategie che aiutano a risintonizzarsi.
Alla fine, il vero potere non sta nel conoscere ogni fatto all’istante, ma nel saper scegliere quando e come accedervi. Riprendere il controllo sul modo in cui viviamo l’informazione non solo ci rende più lucidi, ma anche più liberi. E oggi, questa è forse l’informazione più preziosa di tutte.
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