In sintesi
- 🎬 Yara
- 📺 Canale 5, ore 21:20
- 🕵️♀️ Il film racconta con rigore e sensibilità il caso di cronaca nera di Yara Gambirasio, concentrandosi sull’indagine guidata dalla PM Letizia Ruggeri e sulla ricerca della verità, evitando la spettacolarizzazione e offrendo un ritratto intenso della giustizia e della memoria collettiva italiana.
Yara Gambirasio, Marco Tullio Giordana e Isabella Ragonese: bastano questi tre nomi per capire perché il film del lunedì sera su Canale 5 è uno di quelli da non perdere. Oggi, lunedì 23 giugno 2025, la prima serata tv propone “Yara” (ore 21:20), il film che ripercorre con sensibilità, rigore e passione uno dei casi di cronaca nera italiana che più hanno segnato l’Italia degli ultimi vent’anni. Un’opera che ha fatto discutere, riflettere e – soprattutto – commosso pubblico e critica.
Yara Gambirasio, il film evento su Canale 5: cronaca e personaggi principali
Diretto da uno dei registi che più hanno saputo raccontare la storia civile recente del nostro Paese, Marco Tullio Giordana (“I cento passi”, “La meglio gioventù”), “Yara” non si limita a ripercorrere i fatti che sconvolsero Brembate di Sopra nel 2010, ma li restituisce al pubblico con una potenza emotiva che va oltre la semplice cronaca. La storia della giovane Yara Gambirasio, della sua tragica scomparsa e delle indagini senza precedenti guidate dalla PM Letizia Ruggeri (una sorprendente Isabella Ragonese), forma il cuore di un racconto moderno sul senso di giustizia, la perseveranza e la dignità delle vittime.
Giordana evita intelligentemente ogni deriva morbosa: qui non c’è spazio per la spettacolarizzazione macabra o per facili colpi di scena da “true crime”. Ciò che resta, ed è davvero potente, è il ritratto di una comunità, di un’Italia che cerca risposte e di una macchina investigativa determinata a non lasciar cadere nell’oblio la ricerca della verità.
Un cast da non perdere per un film tratto da una storia vera
La Ragonese si mette nei panni della PM Ruggeri con un’umana determinazione, restituisce a questo personaggio pubblico la complessità – emotiva e professionale – che merita. Accanto a lei, Alessio Boni, Chiara Bono, Roberto Zibetti e Thomas Trabacchi arricchiscono la narrazione con interpretazioni che si mantengono sempre su un registro sobrio, mai urlato, evitando la trappola del sensazionalismo.
- Isabella Ragonese interpreta Letizia Ruggeri, la PM incaricata delle indagini.
- Chiara Bono è Yara, presenza dolente e simbolica, nucleo di un racconto in cui il dolore non viene mai spettacolarizzato.
Una curiosità da nerd cinefilo: la scelta di concentrare la regia e la sceneggiatura sull’indagine, più che sull’evento criminoso in sé, è il vero colpo di genio del film. È un omaggio all’approccio forense e scientifico che permise, nel caso reale, di segnare un primato nella giustizia italiana: la raccolta di massa del DNA e la sua incredibile risoluzione, quasi da detective story moderna.
Il vero impatto di “Yara”: dalla cronaca alla memoria collettiva italiana
Se il caso Gambirasio è stato tra i più seguiti della cronaca recente – tanto da generare docuserie, libri, speciali tv – l’approccio di Giordana e della produzione Taodue è diverso: qui vince la memoria, il rigore, il rispetto assoluto per la vittima e per l’intelligenza dello spettatore. L’opera, inoltre, è stata accolta subito con grande partecipazione sia dal pubblico italiano che internazionale: dopo la distribuzione limitata nei cinema, Netflix l’ha portata nella top 10 non solo in Italia, ma anche in paesi come Stati Uniti, Francia, Spagna e Regno Unito. Un segno chiaro: la storia, pur radicata in un piccolo paese della Bergamasca, ha una forza universale.
Successo di pubblico e di critica, con recensioni che sottolineano il coraggio di evitare facili scorciatoie emotive. Dibattito acceso sulla scelta di dare centralità alla PM e all’indagine, anziché rivivere nel dettaglio l’orrore del delitto.
Chi ama le storie vere ben raccontate troverà in “Yara” un perfetto esempio di cinema civile italiano. Chi invece cerca la suspense dell’indagine criminale, resterà colpito dalla meticolosità della ricostruzione, quasi ai limiti del documentario, ma sponsorizzata da una tensione etica che prende alla gola e non lascia indifferenti.
Perché vale la pena vedere “Yara” stasera su Canale 5
“Yara” è un film che parlerà a chi ricorda il caso e a chi magari, per questioni generazionali, ne sa poco. Ci ricorda il potere della giustizia, la forza e la fragilità della solidarietà umana, la resilienza di chi non si è arreso davanti all’indicibile. E soprattutto, segna un punto fermo nel racconto civile italiano: si può parlare di crimini veri senza cadere nella trappola della spettacolarizzazione.
Una pellicola che lascia il segno, che impone riflessione e che merita, senza dubbio, un posto tra gli appuntamenti imperdibili di questa stagione tv. Appassionati di true crime, amanti del cinema italiano di impegno civile e spettatori in cerca di un’emozione vera: allacciate le cinture, questa sera Canale 5 regala un viaggio dentro la cronaca, ma soprattutto nel cuore della giustizia.
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